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MOTOVIAGGIARE
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2 giorno

Il giorno dopo mi sveglio trepidante come un bambino che sa di dover scartare i regali di Natale. Oggi iniziano le "Alpenstrassen", quelle vere: è il fulcro del viaggio. Si inizierà con la Silvretta Hochalpenstrasse, poi in seguito la Ötztaler Gletscherstrasse che mi porterà ai famosi 2829 m di altitudine, poi si rimpatrierà provvisoriamente seguendo la strada del Passo Rombo, e uscire nuovamente in Austria via Passo Giovo e Passo Brennero. Sono tanti i km da affrontare, e anche oggi dovrò razionare le pause, riducendole al minimo possibile.

Dopo una breve conversazione con due tedeschi attirati dagli adesivi sul cupolino della mia moto, sono già in sella. Bastano pochi km per raggiungere il casello del pedaggio per la Silvretta Hochalpenstrasse. Strada deserta, affronto i primi tornanti a velocità moderata, giusto per scaldare un po' le gomme e fare una prima conoscenza con la strada. Quando realizzo che grossi pericoli non ce ne saranno, e che la strada avrà lo stesso "disegno" per tutta la sua durata, comincio ad alzare il ritmo. Ci si alza gradualmente di quota e tutto assume un aspetto diverso. E' un susseguirsi di tornanti, facili da affrontare e piuttosto divertenti, che portano ai 2032 m di altitudine. C'è un parcheggio con vista sul lago, è il momento di una pausa.
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LA SILVRETTA HOCHALPENSTRASSE
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SILVRETTA HOCHALPENSTRASSE
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LA SILVRETTA HOCHALPENSTRASSE
La discesa verso Landeck segue lo stesso disegno della salita. L'unica grossa differenza è che i tornanti, quelli belli, finiscono quasi subito e tutto dopo si trasforma in una strada piuttosto rettilinea che attraversa tanti piccoli paesini di valle. Consiglio di percorrere la Silvretta Alpenstrasse da St. Gallenkirch verso Landeck, è il più divertente.

Landeck è uno snodo per tante direzioni e una di queste è la Ötztal. Valle stretta e lunga, niente di particolare da segnalare fino a Sölden dove un grosso cartello indica la svolta per la Ötztaler Gletscherstrasse. La strada che porta ai ghiacciai Tiefenbach e Rettenbach. Solo uno si può raggiungere con un mezzo a motore, quello a 2829 m. Per l'altro, si deve salire a 2995 mslm su un sentierino sterrato a piedi.
Superato il pedaggio inizio la salita. Mi sento minuscolo e impotente al solo pensiero di arrivare sotto uno dei giganti delle Alpi, la strada per essere una strada che porta a tale altezza è tenuta anche bene, anche se i segni dei precedenti inverni si notano in alcuni punti. Subito un paio di tornanti stretti, giusto per farti capire che il ghiacciaio te lo devi guadagnare. Ho fretta di arrivare, voglio vedere il ghiacciaio al più presto e mangio uno dopo l'altro i tornanti piuttosto secchi. Ogni tornante è segnalato con un cartello che ne indica l'altitudine. Avverto immediatamente un calo, come una spossatezza, forse dovuto al fatto di passare da un tornante all'altro in circa 3 secondi alzandosi ogni volta di circa 45 metri di quota. Non vedo l'ora di arrivare, ecco il parcheggio, lo riconosco benissimo perchè prima di partire ho visto in rete un video di due motociclisti che salivano su questa strada. Taglio tutto il parcheggio deserto e riprendo la stradina che imbuca la galleria. Ci siamo, ecco la famosa galleria. All'uscita, tra un paio di km, sarò sul punto più elevato, e mi troverò sulla strada asfaltata aperta al traffico più alta d'Europa. Buio e freddo in galleria, forse non più di 5-6 gradi. Vedo la fine della galleria, ma sembra non arrivare mai, finchè sbuco fuori e subito accosto sotto il cartello. Ce l'ho fatta. Sono emozionatissimo, niente di trascendentale, ma sapere di avere raggiunto uno dei punti più elevati d'Europa, mi riempie di felicità. Adoro la mia moto, mai un'esitazione, sempre affidabile, pochi cavalli, ma buoni. Mi ha portato fino a qua e sono felicissimo. Scendo giusto di una curva per raggiungere il secondo parcheggio da cui guardare il panorama sulle montagne.
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ÖTZTALER GLETSCHERSTRASSE: QUOTA 2829 m
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ÖTZTALER GLETSCHERSTRASSE
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ÖTZTALER GLETSCHERSTRASSE
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ÖTZTALER GLETSCHERSTRASSE
Di nuovo indietro per la stessa strada fino a raggiungere Sölden e svoltare stavolta per un altro passo: il Passo Rombo, che è più "Passo" dal lato italiano, e più "Alpenstrasse" da quello austriaco.
La strada svolta subito e sale immediatamente immergendosi completamente nei boschi. Curve morbide, asfalto impeccabile, panorama magnifico. Il versante austriaco è molto più corto rispetto al più tortuoso e impegnativo versante italiano. Il pedaggio si trova solo sul lato austriaco, a circa 7 km dal passo. Intasco l'adesivo ricordo della Alpenstrasse e mi avvio verso gli ultimi tornanti che portano al Passo. 
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L'ARRIVO AL PASSO ROMBO
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AL PASSO ROMBO
La discesa verso la Val Passiria è decisamente più impegnativa. La strada è molto stretta in alcuni punti, e i tornanti in discesa sono più stretti. Questa strada non è più una novità per me: l'ho percorsa infatti solo poche settimane prima, e so come affrontare senza esitazioni i punti più critici della discesa. La Val Passiria accoglie il turista con bandiere appese sui balconi che inneggiano alla secessione, alla separazione della mia regione dall'Italia. Non proprio piacevole a vedersi, ma è impossibile far finta di niente e in un attimo la mia mente è otturata da vari pensieri. La sosta pranzo mi rigenera e mi da la giusta carica per affrontare un altro Passo tosto, il Passo Giovo. Più che un passo, a volte mi sembra una gara di resistenza: molto lungo e sinceramente non è quello che preferisco. L'ho scelto solo perchè rappresenta la via migliore verso l'Austria evitando di dover scendere verso Merano e tornare al confine con l'autostrada. L'ho già percorso varie volte questa estate, e lo conosco benissimo. So cosa aspettarmi, difatti dopo la semi-interminabile salita non mi fermo nemmeno al passo se non per una foto rapida e cerco di raggiungere Vipiteno quanto prima. Dal Passo a Vipiteno ci vuole molto meno rispetto al versante opposto e in breve sono già in direzione del Passo del Brennero. Un pro-forma, giusto per evitare l'autostrada italiana. 
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VERSO IL PASSO DEL BRENNERO
Da qui a poco entrerò in autostrada austriaca, per raggiungere nel tardo pomeriggio la meta della giornata: Gerlos.
Domani è già tempo di Grossglockner, uno dei miti per i motociclisti di tutta Europa.
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