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3 GIORNO


Oggi incontrerò finalmente il vero motivo del mio viaggio sulle Alpi: il Grossglockner. O meglio, la Grossglockner Hochalpenstrasse.
Non solo, visto che parto da Gerlos percorrerò la Gerlos Alpenstrasse, e per chiudere nel pomeriggio la Nockalmstrasse.
Nomi piuttosto conosciuti tra i motociclisti di tutta Europa, e che al solo nominare scatenano nelle menti dei pensieri che solo un motociclista può fare.

La Gerlos Alpenstrasse è a un paio di km dal mio ostello, è ancora presto e il traffico è inesistente. Non è niente di particolare, anche se panoramicamente offre buone viste sulle grandi cascate Krimml che si tuffano prepotentemente dalle montagne circostanti. E' molto corta e semplicissima da percorrere, poche curve e la si lascia alle spalle in breve tempo. La mia testa è già concentrata al Grossglockner. E' dall'anno scorso che ho in programma di andarci e finalmente oggi riuscirò a raggiungerlo. La Gerlos Alpenstrasse conduce in una larga vallata dove la strada scorre veloce sotto le ruote affamata di curve. Si arriva a Zell am See e svolto per la Grossglockner Hochalpenstrasse. Mostro il ticket cumulativo per le 3 strade alpine, e passo la barriera. Una piccola pausa prima dell'inferno di tornanti che mi attende. Accendo la telecamera sul mio casco e lascio passare i motociclisti più veloci, in modo da avere meno disturbi possibili durante la salita, innesto la prima e parto, avvolto da un'eccitazione che faccio fatica a descrivere. La strada parte subito con due corsie, che uso a mio favore per lasciarmi dietro auto e mezzi meno veloci. Ho strada libera per km, ho curve disegnate da Giotto in persona, ho le più alte montagne dell'Austria attorno a me, è tutto incredibilmente magnifico. La moto sale e si divora curve e mezzi lenti che incontro. Di nuovo curvoni da piega, tornanti con vista sulle cime innevate, e poi di nuovo curve, la Grossglockner Hochalpenstrasse è così: incredibile.
Lungo il percorso sono presenti delle piccole casette adibite a piccoli musei che espongono foto o informazioni sulla fauna e flora del parco nazionale dei monti Tauri, e che raccontano anche l'affascinante costruzione e l'evoluzione negli anni della strada alpina del Grossglockner. Gli ingressi sono gratuiti in quanto già compresi nel ticket della strada.
La salita culmina poco sotto al tunnel che rappresenta il vero e proprio passo, dove c'è una svolta a sinistra per salire all'Edelweisspitzte, ovvero un punto panoramico situato a 2571 m di quota, raggiungibile con una strada in cubetti di porfido con 7 tornanti. Sono eccitato all'idea di percorrerla, ho la videocamera ancora accesa e inizio la salita. Bisogna fare un po' di attenzione perchè i sanpietrini in alcuni punti sono un po' rovinati e i 7 tornanti sono molto ravvicinati tra loro e piuttosto stretti, ma con i normali accorgimenti si sale senza esitazioni. Ci sarà da ridere invece in discesa, quando molto probabilmente sarò incastrato in qualche serpentone di auto...
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GROSSGLOCKNER HOCHALPENSTRASSE
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EDELWEISSPITZE
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LA VISTA DALL'EDELWEISSPITZE
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LA STRADA DEL GROSSGLOCKNER
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I TORNANTI CHE PORTANO ALL'EDELWEISSPITZE
Ripresa la strada principale è tempo di raggiungere il grande ghiacciaio del Grossglockner, ovvero il ghiacciaio Pasterze, uno dei più grandi per estensione d'Europa. Il parcheggio e punto panoramico si trova al piazzale Kaiser Franz Josef Höhe.
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PICCOLO MUSEO FOTOGRAFICO SULLA COSTRUZIONE DELLA STRADA
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IL GHIACCIAIO PASTERZE
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IL GHIACCIAIO PASTERZE VISTO DAL KAISER FRANZ JOSEF HÖHE
Ormai l'attraversamento del Grossglockner sta per finire e a pochi km c'è già la barriera per il pedaggio in senso opposto che sancisce il termine della strada alpina del Grossglockner. Saranno ricordi magnifici che terrò con me per tanto tempo, e non escludo di poterci tornare anche l'anno prossimo. 
Una strada talmente divertente, che taglia dei posti così immensi, da far cadere persino le mie certezze sulla strada più divertente che abbia mai percorso fino ad ora. Sono sempre stato piuttosto convinto che il tratto di strada più divertente e entusiasmante fosse la litoranea croata, in Dalmazia, tra Zara e Senj. Ma da oggi credo che sul primo gradino del podio ci possa stare senza scandalo la strada del Grossglockner. Un posto davvero incredibile.
Ma le famose Alpenstrassen austriache non sono ancora finite. Adesso infatti mi dirigerò verso l'ultima della giornata, a Nockalmstrasse. Ero dell'idea che il piatto forte fosse proprio la Nockalmstrasse, ma dopo aver visto il Grossglockner, non ne sono più tanto certo.
Da Lienz comincia un lungo trasferimento su strade statali, attraverso valli e vallette più o meno piccole fino in Carinzia, a Innerkrems, dove svolto per la Nockalmstrasse. Si comincia con una strada stretta e sinceramente anche poco curata in certi punti. Poi, in lontananza, ecco la barriera del pedaggio. Inizia la vera e propria Nockalmstrasse, intasco l'ennesimo adesivo col logo della strada, accosto e come ho già fatto per tutte le strade, accendo la videocamera sul casco. Non voglio perdermi il gusto di rivedermi all'opera, comodamente seduto in poltrona, mentre percorro questi tracciati mitici. 
La sensazione è che, nonostante sia tenuta molto bene, sia comunque un gradino più basso rispetto al Grossglockner. Non so bene per cosa, forse perchè la Nockalm è meno imponente, meno arrogante e ostentatrice? Forse, ma vale la pena percorrere un tracciato che taglia i monti Nockberg, divertendo e offrendo viste irripetibili. 
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SOSTA LUNGO LA STRADA
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I MONTI NOCK
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LA NOCKALMSTRASSE
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LA NOCKALMSTRASSE
Dal punto dei 1900 m di quota la strada comincia a scendere un po', ma in montagna tutto è imprevedibile e si ricomincia a salire subito dopo, stavolta molto più su. Non più tornanti classici da montagna, ma curve ampie in continua successione. Impossibile non restarne coinvolti, e si finisce per aprire la manetta più di quello che sarebbe concesso, ma....Cristo...quelle curve una dopo l'altra non possono essere ignorate. Fantastico il susseguirsi di curvoni da piega, rallento e raggiungo il pedaggio che mi dice che per oggi basta Alpenstrassen. Ora giù a tutto gas fino al Faaker See.

Il fresco delle montagne è già un ricordo: al Faaker See, in Carinzia, non si respira. Caldo e pienone di turisti...
Tutti gli alberghetti e pensioni sono occupate, fatico un po' per trovare un posto da dormire, ma tutti mi rispondono che è occupato.
Allora mi allontano da Faak am See e tento al primo posto che trovo. Libero, c'è una camera sola, orribile ma tanto devo solo dormire. Domani è già ritorno...
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