MOTOVIAGGIARE
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Il primo assaggio Montenegro è gustoso come un pasto dopo un digiuno: dopo 2 anni senza viaggi in moto adesso voglio gustarmi ogni curva. Fa molto caldo già dalla prima mattina, non ho fretta perché l'itinerario è corto (200 km) quindi posso partire con calma. La strada è la stessa a ritroso sulla costa della baia fino a una svincolo che mi manda un po' più in quota e da cui si riesce a vedere l'intera baia dall'alto. La strada P11 verso Niksic è perfetta, l'asfalto è nuovo di zecca e ha un ottimo grip per fare qualche piega nei misti veloci, è praticamente deserta in entrambe le direzioni e si riesce a guidare a velocità ottimali. Saliscendi poi alcune raffiche di curve veloci e si arriva in un punto panoramico da cui si vede il lago Slano.
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Ora mi trovo sulla statale M6/E765 a pochi km da Niksic, la seconda città del Montenegro dopo Podgorica. Sulla Lonely Planet non viene elogiata molto e appena la raggiungo capisco subito perchè: la città è completamente degradata e dacedente, con strade devastate e palazzoni anonimi scrostati e mai rinnovati, in pratica uno schifo. Voglio andarmene al più presto e prendo la direzione di Pluzine, praticamente continuando sulla M6. 

Attenzione: verificare sul GPS di NON avere attiva l'impostazione "evita autostrade". Infatti la statale M6/E762, benché non sia un'autostrada (nel Montenegro non esistono autostrade), viene riconosciuta dal GPS come tale e quindi vi manderà per altre stradine devastate facendovi perdere la guida migliore della statale.
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Pluzine si raggiunge in circa un'ora e da li, appena passato un lago, si prende a destra una strada molto panoramica che sale verso il Parco Nazionale Durmitor. Consiglio: accendete la videcamera perchè resterete a bocca aperta dallo spettacolo che regala la strada.

Questa strada, P14, è stretta e attraversa molte gallerie scavate nella montagna e completamente buie, e percorrerle con la visiera aperta a 30/40 all'ora è una meraviglia. Adesso voglio gustarmi ogni metro di strada, proprio come un pasto dopo un digiuno. Sembra piovere, ma sono tranquillo e rilassato in questo momento e non mi faccio condizionare dal meteo. Mi fermo per guardare dall'alto verso il basso e per scattarmi qualche foto
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La strada stretta continua ad attraversare tunnel neri come il catrame, ma dopo alcuni tornanti si arriva a Trsa, praticamente un passo a circa 1800 metri di quota. Mi fermo in prossimità dell'EKO SELO, un piccolo Camp per chi vuol stare a contatto con la natura. Mi fermo a parlare con una motociclista austriaca che mi consiglia di tenere l'antipioggia perchè da dove sono venuti loro piove forte. Io la metto in guardia sulle gallerie buie.
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Sembra che il meglio arrivi adesso, riaccendo la videocamera e riparto. La strada è la stessa, stretta e tortuosa, il panorama è spettacolare anche se oggi la giornata è piovosa e fredda (l'unica trovata in 10 giorni di viaggio). Si continua sulla P!4 adesso in discesa, quando non c'è nessuno in senso opposto azzardo a prendere qualche curva un po' più allegra. Non faccio caso alla pioggia battente, sono molto tranquillo e guido sempre attento.
La strada sembra avere la forma di un serpente in movimento, tante sono le curve e curvette che si affrontano, si passa accanto alle montagne, altissime, e si raggiunge un secondo passo a quota circa 1910 metri. Fa freddo, circa 10/12 gradi, la pioggia è continua ma non forte, mi fermo per guardare il paesaggio e una volta spenta la moto il silenzio è incredibile.
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Non manca molto a Zabljak, la mia meta di arrivo. Il GPS mi dice circa 30 km, ma percorrendoli a 30 all'ora ci si impiega di più e adesso comincio ad essere un po' stufo della pioggia. Il paesaggio continua ad essere imponente, caratterizzato da enormi prati con piccole collinette, stretti tra alte montagne. Ho già visto qualcosa di simile...in Galles mentre attraversavo il parco Snowdonia, c'è molta somiglianza.
La P14 termina dopo una ventina di km per immettersi sulla statale scorrevole che mi porta a Zabljak. Adesso comincia a farsi buio, e la pioggia è aumentata, sono stanco e ho voglia di riposarmi. Arrivo al mio appartamentino, trovato dopo una piccola difficoltà. La proprietaria non parla l'inglese e facciamo fatica a capirci. Per assurdo, dico che fuori la pioggia è molto forte e lei non so cosa capisce ma chiama l'agenzia di escursioni del paese che mi invita a passare da loro per scegliere un escursione nel canyon o nel parco. Non capisco perchè, ma declino l'invito dicendo che il giorno dopo sarò in moto. La mia camera è in un sottotetto rivestito completamente di perlinato, in armonia con l'ambiente montano (siamo a circa 1400 metri, e la località è il maggior centro sciistico in inverno). Dopo più di metà giornata sotto la pioggia mi piace l'idea di mettere le coperte sul letto e rilassarmi al caldo.
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