L'itinerario di oggi sarà solamente un lungo spostamento dal Montenegro alla Croazia, precisamente da Podgorica all'isola di Pag, passando per la Bosnia.
Vado via da Podgorica al mattino presto, non so quanto tempo perderò nelle dogane e preferisco partire prima. Si lascia la capitale seguendo sempre la bella strada statale in direzione di Niksic, poi si prende la bella M6 verso Bileca e il confine con la Bosnia. Traffico anche qui inesistente, strade appena rifatte e bellissime da percorrere in moto, grip perfetto e bei curvoni da piega. Arrivo al confine, esco dal Montenegro, ed entro in Bosnia, ma appena passata la dogana vedo la bandiera serba. Non ne capisco il motivo, poi verso sera scoprirò di essere passato in quella che viene definita la "Repubblica serba di Bosnia Erzegovina". In pratica uno stato autoproclamato dai serbi dopo la guerra, non riconosciuto ovviamente dalla stragrande maggioranza eccetto la Russia e la Serbia stessa. Una delle tante assurdità dell'Uomo.
Vado via da Podgorica al mattino presto, non so quanto tempo perderò nelle dogane e preferisco partire prima. Si lascia la capitale seguendo sempre la bella strada statale in direzione di Niksic, poi si prende la bella M6 verso Bileca e il confine con la Bosnia. Traffico anche qui inesistente, strade appena rifatte e bellissime da percorrere in moto, grip perfetto e bei curvoni da piega. Arrivo al confine, esco dal Montenegro, ed entro in Bosnia, ma appena passata la dogana vedo la bandiera serba. Non ne capisco il motivo, poi verso sera scoprirò di essere passato in quella che viene definita la "Repubblica serba di Bosnia Erzegovina". In pratica uno stato autoproclamato dai serbi dopo la guerra, non riconosciuto ovviamente dalla stragrande maggioranza eccetto la Russia e la Serbia stessa. Una delle tante assurdità dell'Uomo.
Entrare in Bosnia fa fare un salto nel passato di qualche decina di anni, la differenza con la benestante Croazia è abissale. Anche quella con l'emergente Montenegro è incredibilmente incolmabile. La povertà in questa zona è evidente, servita ai bordi delle strade. Paesi diroccati e degradati, macchine bruciate e la costante sensazione della povertà di questa gente. Sono già stato in Bosnia nel 2011, a Mostar, e ne avevo avuto la stessa sensazione. Sembra che da una parte voglia rilanciarsi aprendosi ad un mondo che la ignora, ma che non ne abbia i mezzi per farlo. E tutto resta fermo a chissà quale epoca, ancora troppo legata agli orrori di diatribe assurde. La strada statale R427 è deserta ma è fatta bene ed offre belle viste sulla pianura di sotto. Oltre la pianura, solo montagne e niente di più. Il confine con la Croazia arriva prima di quello che pensassi. Soliti controlli e rientro. Praticamente poco più tardi entrerò nella bella autostrada croata verso Maslenica, località sul mare a due passi dall'ingresso per l'isola di Pag. Ho prenotato su booking un piccolo appartamentino gestito da due simpatiche persone che non parlano una parola di inglese e ci capiamo un po' col traduttore italiano-croato e un po' in tedesco, che la signora conosce appena appena. Birra offerta, accoglienza meravigliosa, mi fanno parcheggiare la moto direttamente nel cortile sotto una pergola. Stasera due passi verso i pochissimi ristoranti/bar sul mare e poi a letto.